Fondazione Rilima Augere

La nostra missione

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La nostra storia

A partire dall’anno di fondazione …

Le principali iniziative fatte

Dall’anno di fondazione …

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I primi fondatori

Lina Panigada

Classe 1937, mani robuste da lavoratore, parlata misurata e saggia di chi nella vita ne ha viste tante, Alpino dell’anno nel 2006: questo è Rino Berlendis, presidente della Fondazione Rilima Augere.
Gioventù trascorsa tutta in Val Brembana, lavoro presso la Manifattura Valle Brembana, Rino era probabilmente molto lontano dal pensare all’Africa, ma quando una Suora – suor Teresa- missionaria in Burundi, in servizio in anni precedenti alla Scuola Materna di Zogno, gli chiese di dedicare le sue ferie alla Missione dove era stata inviata e dove c’era bisogno di tutto e tanto lavoro da fare, Rino partì.
Era il lontano 1979; da allora Rino ha fatto oltre 70 viaggi in Africa, non più in Burundi, ma in Rwanda, dove suor Teresa era stata trasferita. Alcuni di questi viaggi sono stati molto drammatici, come quello del 1994 quando Rino arrivò in Rwanda a guerra civile appena conclusa, in un’atmosfera di disperazione e distruzione; tutti comunque sono stati densi di impegni e carichi di lavoro per rendere funzionale il centro S. Maria.
Per potersi recare in Africa ogni anno – e spesso anche due volte all’anno – Rino aveva ottenuto dalla MVB di cumulare gli straordinari e di aggiungerli alle ferie in modo da poter disporre di circa due mesi da dedicare a Rilima. In questo tempo faceva il progettista, il disegnatore, il muratore, l’idraulico, secondo le necessità del momento.

Rino Berlendis

La professione di Lina Panigada era di stampo tutto intellettuale: lavorava infatti nella libreria dell’Università Cattolica di Milano, ma la sua profonda sensibilità e la sua grande attenzione per le persone, soprattutto se in difficoltà, l’aveva condotta a fare una scelta speciale: era diventata infatti Crocerossina.
Poi nel 1975 il salto di qualità con il primo viaggio in Togo, e l’anno successivo il viaggio in Rwanda. Sarà il primo di una lunghissima serie di circa 50 viaggi, fatti utilizzando ferie e periodi di aspettativa. Conclusa la fase lavorativa, Lina utilizza la libertà ottenuta con la pensione per dedicarsi del tutto al Centro Santa Maria, e passa là sette lunghi anni, rientrando in Italia solo per brevi periodi. Ecco i suoi ricordi “Sono stati anni di grandi emozioni, ma spesso anche di sofferenza enorme, di incertezza nel sentirsi impotenti di fronte al dolore innocente di tanti bambini indifesi. Tanti ne ho visti, tanti sono stati curati nel Centro, tanti se ne sono andati, ma sono rimasti tutti nel mio cuore”. A partire dal 2007, tornata definitivamente in Italia, Lina compie viaggi più brevi in Rwanda, ma continua la sua attività di sostegno al Centro Santa Maria con l’allestimento di mostre, la partecipazione ai mercatini locali, e soprattutto con l’opera di sensibilizzazione fra i giovanissimi, gli alunni delle scuole elementari di San Colombano al Lambro.

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