La Fondazione S. Maria a Rilima

Posa Prima PietraMattoni

La storia: gli inizi

Il Centro S. Maria è nato negli anni 80 per volontà del Parroco di Rilima e dei responsabili della Diocesi di Kigali, per sostenere i bimbi malnutriti ed orfani nei primi anni della loro vita, e per provvedere alla riabilitazione motoria di bambini affetti da malformazioni ossee congenite o acquisite nei primi anni di vita.

Le prime costruzioni iniziarono nel 1985 ad opera della ONG italiana “Amici del Rwanda”, il cui progetto era stato riconosciuto dalla CEE; nel luglio del 1988 veniva inaugurata una piccola struttura comprendente un padiglione di assistenza per bambini da 0 -3 anni, una piccola palestra per la terapia riabilitativa di bambini e ragazzi con difficoltà motorie, l’abitazione dei primi Volontari.

Da subito si costituì un’associazione di volontariato denominata “Association pour l’aide et l’assistance au Handicapes e orphelins du Rwanda” formata da volontari ruandesi e italiani.

Nel corso del 1989 iniziò la costruzione della seconda parte del Centro con la collaborazione della Fondazione Tovini di Brescia, grazie a un progetto approvato dal Dipartimento della Cooperazione Italiana del Ministero degli Esteri. In quella fase di lavoro vennero realizzati il blocco operatorio (sala operatoria, sala di rianimazione, ambiente per la sterilizzatrice) la farmacia, le camere di degenza, la palestra, la lavanderia, i vari magazzini.

Furono anche costruiti gli alloggi per i Volontari, che per diversi mesi lungo l’anno si alternavano per dotare il Centro di tutta l’impiantistica elettrica, idraulica e sanitaria. Vennero poi costruite le cisterne per l’acqua, mentre per la produzione di energia elettrica furono installati un sistema elettrico collegato a dei gruppi elettrogeni e alcune batterie di pannelli fotovoltaici.

La storia: la ricostruzione dopo la guerra civile

Durante la tragica guerra civile del 1994, il Centro fu per alcuni mesi utilizzato come ospedale da ONG internazionali quali Médecins sans Frontières, Croce Rossa Internazionale, CUAM, per far fronte alle emergenze sanitarie del Paese. Al termine dell’emergenza, nel 1995 il Ministero della Salute ruandese decise che nel Centro S. Maria si sarebbero ripristinate le attività per le quali era stato creato. Si dovette provvedere allora ad un generale riordino e collaudo di tutta la struttura al fine di garantire la ripresa delle attività in sicurezza e funzionalità.

Grazie alla presenza continua di numerosi volontari furono realizzate opere urgenti e importanti:

  • rifacimento completo del reparto “Prima infanzia”, a cui furono aggiunti un’infermeria e una sala giochi;
  • sostituzione del tetto in lamiera con tetto termico per una superficie di circa 600 mq.;
  • piastrellatura di tutti i locali;
  • realizzazione della scuola, con 7 locali a disposizione
  • risistemazione dei locali di degenza per i pazienti con difficoltà motorie

Tutti i materiali e le attrezzature necessari ai lavori di ricostruzione venivano inviati in container che, partendo da Genova, in 12 giorni di navigazione giungevano a Mombasa in Kenya, o a Dar es Salaam in Tanzania, per poi proseguire il viaggio per altri 2500 Km verso Rilima.

Costruzione
MSV

La storia: la riapertura del Centro

Il 28 marzo 1999 il Centro S. Maria fu ufficialmente riaperto e riprese la sua attività. I primi tempi furono particolarmente difficili perché mancava ancora molto in termini di attrezzature, ma soprattutto di personale: i Volontari che prestarono la loro opera in quei mesi fecero un lavoro pionieristico per risolvere i problemi di riavvio delle attività man mano si presentavano.

Anche la popolazione locale cominciò ad appoggiarsi al Centro e a chiedere aiuto: ogni giorno all’ingresso del Centro venivano portati bambini orfani, o malnutriti, o malati, o con handicap. L’attività di riabilitazione si fece ben presto intensa, e fu necessario affiancare al fisioterapista volontario dei collaboratori locali, non ancora preparati, ma disponibili ad imparare.

Il settore ospedaliero rimase inattivo fino al 2000, quando cominciarono le missioni dei “Medici Senza Vacanze”, una ONG belga costituita da medici che utilizzano le loro ferie per svolgere missioni temporanee in paesi in via di sviluppo, con l’obiettivo non solo di curare, ma anche di formare il personale locale. Si muovono in equipes (un chirurgo, un anestesista, un fisioterapista, uno o due infermieri) e portano con sé strumenti e materiale medico.

Sala Operatoria
Sala Operatoria

La riorganizzazione e lo sviluppo delle attività

Sempre in questo prima fase dopo la fine delle guerra, è iniziata anche la collaborazione con il Centro S. Maria del chirurgo ruandese Emmanuel Nsengiyumva, che – pur lavorando presso l’ospedale della capitale – è presente ogni sabato a Rilima per consultazioni, visite, interventi semplici, cura del decorso post-operatorio dei pazienti operati da Medici Senza Vacanze. Negli anni successivi il dott. Emmanuel Nsengiyumva ha effettuato in Italia stage di specializzazione e approfondimento professionale; la sua collaborazione costante permette di mantenere il reparto ospedaliero del Centro sempre in attività.

L’attività ospedaliera – pur molto impegnativa sotto il profilo economico – è insostituibile e permette a bambini destinati a una vita di sofferenza di riprendersi, guarire o almeno migliorare, avviarsi verso l’autonomia, frequentare la scuola.

All’attività ospedaliera si affianca la riabilitazione sia per i pazienti dopo l’intervento chirurgico che ha riparato gli arti danneggiati sia per coloro che devono imparare a muoversi con delle protesi.

Anche le protesi vengono create e predisposte nel laboratorio del Centro S. Maria.

Sala Gessi
Bambini con protesi

Volontari, collaboratori, sostenitori

Dopo la riapertura, il Centro S. Maria ha potuto fruire della preziosa attività di moltissimi Volontari:

  • il gruppo di Milano organizzatosi presso l’Università cattolica del Sacro Cuore
  • il gruppo di San Colombano al Lambro
  • il gruppo di Brescia
  • i gruppi di Bergamo

Il loro lavoro, la loro collaborazione, il loro impegno sono stati determinanti per la ricostruzione degli edifici e delle strutture, l’organizzazione delle attività, la gestione e l’amministrazione.

Nel 2002 la Fondazione Tovini di Brescia concludeva il suo progetto pluriennale a Rilima; fu allora contattata la Fondazione Don Gnocchi, che nel 2004 divenne ufficialmente partner nella gestione del Centro S. Maria.

Gruppo Collaboratori
Due Volontari speciali:

Rino Berlendis

Classe 1937, mani robuste da lavoratore, parlata misurata e saggia di chi nella vita ne ha viste tante, Alpino dell’anno nel 2006: questo è Rino Berlendis, presidente della Fondazione Rilima Augere.

Gioventù trascorsa tutta in Val Brembana, lavoro presso la Manifattura Valle Brembana, Rino era probabilmente molto lontano dal pensare all’Africa, ma quando una Suora missionaria in Burundi, in servizio in anni precedenti alla Scuola Materna di Zogno, gli chiese di dedicare le sue ferie alla Missione dove era stata inviata e dove c’era bisogno di tutto e tanto lavoro da fare, Rino partì.

Era il lontano 1979; da allora Rino ha fatto oltre 70 viaggi in Africa, non più in Burundi, ma in Rwanda, dove suor Teresa era stata trasferita. Alcuni di questi viaggi sono stati molto drammatici, come quello del 1994 quando Rino arrivò in Rwanda a guerra civile appena conclusa, in un’atmosfera di disperazione e distruzione; tutti comunque sono stati densi di impegni e carichi di lavoro per rendere funzionale il centro S. Maria.

Per potersi recare in Africa ogni anno – e spesso anche due volte all’anno – Rino aveva ottenuto dalla MVB di cumulare gli straordinari e di aggiungerli alle ferie in modo da poter disporre di circa due mesi da dedicare a Rilima. In questo tempo faceva il progettista, il disegnatore, il muratore, l’idraulico, secondo le necessità del momento.

Ora che il Centro S. Maria è divenuto Ospedale di Riferimento di tutto il Rwanda per la Chirurgia Ortopedica Pediatrica e per la Riabilitazione, Rino fa viaggi più brevi, ma tempo e pensiero e cuore sono ancora tutti per Rilima, per cui progetta e realizza mostre, fa mercatini con gli oggetti in legno da lui scolpiti, tiene viva la solidarietà della nostra gente allo scopo di raccogliere i fondi per le necessità del Centro.

Rino con due bambini

Lina Panigada

La professione di Lina Panigada era di stampo tutto intellettuale: lavorava infatti nella libreria dell’Università Cattolica di Milano, ma la sua profonda sensibilità e la sua grande attenzione per le persone, soprattutto se in difficoltà, l’aveva condotta a fare una scelta speciale: era diventata infatti Crocerossina. Poi nel 1975 il salto di qualità con il primo viaggio in Togo, e l’anno successivo il viaggio in Rwanda. Sarà il primo di una lunghissima serie di circa 50 viaggi, fatti utilizzando ferie e periodi di aspettativa. Conclusa la fase lavorativa, Lina utilizza la libertà ottenuta con la pensione per dedicarsi del tutto al Centro Santa Maria, e passa là sette lunghi anni, rientrando in Italia solo per brevi periodi. Ecco i suoi ricordi “Sono stati anni di grandi emozioni, ma spesso anche di sofferenza enorme, di incertezza nel sentirsi impotenti di fronte al dolore innocente di tanti bambini indifesi. Tanti ne ho visti, tanti sono stati curati nel Centro, tanti se ne sono andati, ma sono rimasti tutti nel mio cuore”. A partire dal 2007, tornata definitivamente in Italia, Lina compie viaggi più brevi in Rwanda, ma continua la sua attività di sostegno al Centro Santa Maria con l’allestimento di mostre, la partecipazione ai mercatini locali, e soprattutto con l’opera di sensibilizzazione fra i giovanissimi, gli alunni delle scuole elementari di San Colombano al Lambro.

Lina con due bimbi

Il Centro oggi: la gestione

Nel 2002 i Volontari che avevano sempre operato a Rilima a titolo personale si costituiscono in Associazione e danno vita ad “Augere”; consapevoli del grande impegno che la gestione del Centro in espansione richiede, avviano i contatti con la Fondazione Don Carlo Gnocchi per una gestione congiunta del Centro.

Oggi il Centro S. Maria appartiene alla Diocesi di Kigali – già proprietaria dei terreni su cui il Centro è sorto – e a cui è stato consegnato in donazione nel 2003.

E’ gestito da un Consiglio di Amministrazione di cui fanno parte la Diocesi di Kigali nella persona dell’ Arcivescovo Thaddee Ntihinyurwa, talvolta rappresentato dal vice direttore della Caritas Anaclet Mwumvaneza, e la Fondazione Don Gnocchi.

Fino al 2011 anche l’Associazione Augere era parte del Consiglio; quando si sciolse nel 2012, la Fondazione “Rilima Augere” ha scelto di non entrare nel CdA, con cui mantiene però contatti strettissimi di collaborazione per la programmazione delle opere necessarie al funzionamento del Centro.

Nel complesso la Fondazione Don Gnocchi provvede alla formulazione dei progetti sanitari e alla gestione complessiva del Centro, mentre la Fondazione Rilima Augere si occupa dei progetti di completamento e della manutenzione degli edifici e delle attrezzature del Centro.

Rina e Don Emmanuel

Il Centro nel complesso della sanità ruandese

L’intenso lavoro di riorganizzazione e potenziamento operato dalle ONG internazionali, dalla Fondazione Don Gnocchi e dall’Associazione Augere, ha avuto nel 2012 il riconoscimento ufficiale da parte del Governo Ruandese, che ha individuato il Centro Santa Maria quale

“Ospedale di riferimento per la chirurgia ortopedica pediatrica e la riabilitazione”.

Dopo un lungo periodo in cui la conduzione è stata affidata a Volontari, che si fermavano a Rilima per molti mesi dell’anno, ora il Centro dispone di personale direttivo locale; si tratta di:

  • Un direttore generale: dr. Celestin Ntagungira
  • Un direttore sanitario: dr. Emmanuel Nsengiyumva
  • Un responsabile amministrativo: Alphonse Mutihinda
  • Un responsabile tecnico: Jean Baptiste Rwabuhama

Operano inoltre nel Centro 4 fisioterapisti, 6 infermieri professionali, alcuni animatori e 2 protesisti, oltre al personale per le pulizie e i servizi.

Formazione Personale
Dott. Emmanuel

La struttura

Il Centro S. Maria si trova a Rilima, cittadina del comune di Gashora, nel Rwanda meridionale, verso il confine con il Burundi. Questa zona è piuttosto arida; la presenza di alcuni laghi di bassa profondità non migliora la disponibilità idrica, anche perchè durante la stagione secca il livello delle acque si abbassa e i laghi si trasformano in distese paludose.

Rilima dista dalla capitale Kigali circa 70 Km; la strada che congiunge Kigali e Rilima è oggi asfaltata: solo qualche anno fa aveva un fondo di terra battuta che durante la stagione delle piogge si trasformava in un acquitrino fangoso sul quale i mezzi si muovevano con difficoltà.

La struttura del Centro si compone oggi di:

  • Accettazione, ambulatori per le visite, la radiologia, il laboratorio di analisi, due sale operatorie, tre sale di degenza
  • Palestra, sala polivalente, refettorio, cucina, officina ortopedica, cappella
  • Uffici
  • Lavanderia, magazzini, cisterne, garage, abitazioni per i volontari
  • Villaggio San Giuseppe
  • Convento per le suore
Piantina del Centro
Madonnina del Centro
Sala operatoria
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